[1] Alcuni aneddoti
relativi alla storia del: COLLETTIVO TEATRO FOLK di Peppe Basile (compositore e autore) Il
Collettivo Teatro Folk nasce
come movimento culturale nel 1974. Interpreta musicalmente e teatralmente gli stilemi culturali delle zone dell'entroterra campano e le tradizioni popolari dell'Italia meridionale spaziando, talvolta, in tutta l'area mediterranea.Alterna momenti solistici (la fronna, il canto a lungo, la ballata, la storia, ecc.) a momenti corali, sempre tipici della tradizione popolare (canti della vendemmia, canti religiosi, canti di lavoro, canti di lotta, ecc.), senza tralasciare la ritmica, che è la linfa vitale della musica popolare (tammuriata, pizzica, tarantella, moresca: danza di origine araba portata nelle terre del Sud evidentemente dagli spagnoli “Ncoppe la montagnella”, ecc.) mettendo in risalto situazioni di una realtà dell'entroterra,ancora oggi, socialmente emarginata. ”IL GRUPPO CHE TENTA UNA NUOVA FORMA DI RECUPERO DELLA CULTURA CONTADINA”,GRAZIA FRANCESCATO, Presidente dei Verdi europei, al vertice del W.W.F., Giornalista "Paese Sera" (leggi intero articolo), utilizzare cioè il linguaggio e gli stilemi della cultura popolare per cantare i diritti umani del “Sud del mondo”,ma non in termini di “MUSEIZZAZIONE” (leggi intervista) visto che, in una società così globalizzata, la “TRADIZIONE” oramai esiste solo sui libri di antropologia e di etnomusicologia(in proposito c’è stata un’accesa discussione con il maestro Roberto De Simone al “Punto Einaudi” di Claudio Bartiromo,ma alla fine penso che ogn’uno sia rimasto con le sue idee.Trovo comunque discutibile il fatto di togliere gli informatori dal loro contesto e portarli in una sala di registrazione anche se tale operazione coincide perfettamente alla ricorrenza a cui fanno riferimento i canti. Fuori dal loro contesto gli informatori cantano “le strofe” alla rinfusa,passano dalla realtà di un canto rituale a un canto di lavoro, i “centoni” sono falsati e si rischia di lasciare alla storia una verità distorta. Mi scusi maestro). Talvolta viene ripresa da qualche ostinato gruppo di provincia che ne trasmette solo un’immagine da cartolina, come se la musica popolare ricca di ritmo, melodie complesse e grande ritualità, fosse l’isola felice di chi non sa suonare. Gli strumenti musicali utilizzati dal C.T.F. sono quelli della tradizione (chitarra, mandola, aggeggi percussivi, ecc.), abbinati, a volte, a moduli, sequenzer, unità ritmiche, ecc. tale fusione conferisce al gruppo un sound apparentemente semplice, ma le sonorità diventano addirittura inaccessibili, per chi cerca di emulare, se si pensa che la volontà nel comporre è anche quella di abbinare il classico raffinato (Chesta matina) con il più autentico gusto popolare, talvolta “celtico” (Verde auliva). Erano
questi gli anni del Conservatorio S.Pietro a Majella di Napoli con
Nunzio Areni, Vito Mercurio, Daniele Sepe, Antonio Castaldi, Paolo
Raffone, Franco Smeraldo, Ottavio Viscione, Mario Ciervo e soprattutto “Don Alessio”
Viscione, un grande “padre”, una guida per tutti i giovani
musicisti. Il C.T.F. ha avuto in questo periodo anche momenti di una
certa teatralità alla Carmelo Bene, ma di scarso interesse devo dire
tant’è che è prevalsa sempre la musica. Inizialmente formato da studenti e lavoratori, si avvale in seguito per le sue performance di professionisti di stesura internazionale come il finlandese Jyrki Myllarinen e di tanti altri valenti musicisti come Lorenzo Serra (un’inesauribile vena creativa etnico-jezzistica, ancora oggi nostro stimato collaboratore), Enzo Volpe, Mario Aliberti, Sabatino Leo, Matteo Cirillo (drums e bongas, attualmente docente universitario)ecc. ma anche di studiosi esperti di teatro e letteratura come Girolamo Palomba (‘o milanese), Antonio Di Filippo (Sociologia della letteratura-Un episodio recente della storia della stampa nel Mezzogiorno:la vertenza de “Il Mattino” nelle pagine degli altri giornali; C’erano una volta Ediz.Ripostes; Lo scacco e la ragione Ediz.Milella). Attualmente, in collaborazione con gli ZED (la parte operativa dei “Live Concert”), gruppo di giovani e affermati musicisti, ai primi posti nella classifica nazionale di Radio Rai Uno con“Mercato del lavoro”e “Mandela”, ha realizzato l’Ente socio-culturale COLLETTIVO TEATRO FOLK - ZED “Centro Studi di Ricerca e Diffusione delle Tradizioni Popolari”. L’Ente agisce su tutto il territorio nazionale con autorizzazione del Ministero del turismo e spettacolo. Lo
scopo è quello di ridare voce a una cultura sommersa da una classe
dominante che a partire dagli anni 60, dopo aver spazzato via il mondo
contadino ne sollecita il recupero attraverso gruppi folkloristici
(sic!), ”spinta dall’oscura coscienza che qualcosa di prezioso si è
irrimediabilmente perso con il declino del villaggio” (“IN
SCENA LE LOTTE E LA FATICA DELLA GENTE NOCERINA”di FABRIZIO
FEO,giornalista Rai – L’Unità (leggi intero articolo). Il
C.T.F. ha prodotto come "Laboratorio Teatro - Musica": SPETTACOLI: �
“Lotte bracciantili e condizione contadina nel sud”
1977; (oggetto di studio dell’Università Francese Charles De
Goulle-Lille III – vedi Documenti)
�
“Madre terra” 1978; �
“H� sule 'nu garofene” 1981; DISCOGRAFIA: �
LP - 001 - CTF "Io pezzente contadino" 1977-78; �
LP - 002 - CTF "Chesta matina" 1980-81;
Colonna sonora originale delle trasmissioni inchiesta: "I
discorsi e la farina" - Regia di Maurizio Rotundi, Consulenza J.
Marrazzo – RAI UNO; �
LIVE CONCERT per la RTB - Radio Televisione Belga; �
RICERCHE SUL CAMPO (oltre trecento titoli gi� scorporati tra
canti,filastrocche,danze,riti ecc.disponibili su CD, per chi ne fa
richiesta, presso l’Ente Collettivo Teatro Folk – Zed);
CollettivoTeatroFolk
– Zed: �
CD 001 Zed “Matteria 22 bis” live; �
CD 002 Zed “Esperia” Zeus Record Na,Ediz.Musicali
“Baia
Verde”; � DVD 001 Zed “Alba”; �
DVD 002 Zed “Mandela”; �
DVD-CTF “Live concert Bruxelles”,30 min. (TV Belga) �
CD4-Collettivo Teatro Folk (cofanetto contenente l’intera
discografia del C.T.F. e musiche Rai Uno pi� un disco-documento con una
selezione dei brani di maggiore interesse etnomusicologico) in uscita il
1� volume.). Sul Collettivo Teatro Folk
hanno scritto: GRAZIA FRANCESCATO, FABRIZIO
FEO, ROCCO DE BLASI, MICHELE SANTORO, LUCIANO
BERIO, FRANCESCA MARINARO, ENZO TODARO,
JO’ MARRAZZO ecc. Su quotidiani
e riviste nazionali e internazionali:
L'Unit�, La Repubblica, Paese Sera, Il Mattino, La Voce
della Campania, Laboratorio Musica, L’Emigrante (di Liegi),
Dossier, Nuova Agricoltura, Il Sole
(Benelux), Cronache del Mezzogiorno, La Citt�, Corriere del
Mezzogiorno, L’Incontro dei Lavoratori di
Bruxelles,ecc. (vedi Rassegna Stampa). |
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